Caccia grossa in Sardegna: tra covid e Peste suina africana

In Sardegna ha preso il via, il 1° novembre, la stagione di caccia al cinghiale la più sentita e discussa in tutta l’isola.
I cacciatori Sardi oltre a prestare attenzione alle norme Anti covid imposte dal governo si trovano, per il quarto anno consecutivo chiamati ad ottemperare alle disposizioni del “Quarto Provvedimento attuativo del Programma straordinario di eradicazione della Peste Suina Africana (PSA)”.
Ma che cos’è questo “Quarto Provvedimento”?
Per spiegarlo dobbiamo tornare indietro di 4 anni ovvero al 2016 quando l’Unione Europea chiede alla regione Sardegna di debellare una volta per tutte la temibile Peste Suina Africana presente nelle popolazioni di suini. Per questo scopo viene creata un Unità di Progetto composta da: un responsabile scientifico, un responsabile del coordinamento dell’attività sulla PSA dei servizi veterinari, un responsabile delle attività del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale in materia di lotta alla PSA, un responsabile delle attività dell’Agenzia FORESTAS in materia di lotta alla PSA, un responsabile dell’Osservatorio epidemiologico veterinario regionale (OEVR) dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna, il Direttore generale della Sanità dell’Assessorato dell’igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale, il Direttore del Servizio Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare della Direzione generale della Sanità dell’Assessorato dell’igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale, il Direttore generale dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, il Direttore generale dell’Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale, il Direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, il Direttore generale dell’Agenzia LAORE Sardegna e un funzionario con competenze nelle materie dell’Unità di Progetto, con funzioni di segreteria e supporto giuridico; a capo della quale abbiamo il Dottor Alessandro De Martini.

DOPO DOC 1 Allegato 1A – nuova delimitazione zona infetta selvatico