Abbattimento dei Mufloni al Giglio: Enpa e Parco dell’Arcipelago Toscano in due posizioni diverse

Gli ambientalisti tornano a sollevare critiche sulle operazioni d’abbattimento dei mufloni all’Isola del Giglio, suscitando una replica da parte di Giampiero Sammuri, presidente del Parco dell’Arcipelago Toscano.

L’Enpa, dopo aver richiesto invano di fermare l’abbattimento dei mufloni, definendolo un “piano di sterminio”, sta considerando di presentare una denuncia per danno ambientale. Testimoni affermano che tutti i mufloni all’interno della Riserva Storica del Franco sono stati uccisi, provocando la perdita di un patrimonio genetico unico secondo l’Enpa. L’associazione intende chiedere giustizia per questo “gravissimo danno ambientale” causato dalle fucilate.
L’Enpa critica l’eradicazione come conseguenza di una “pericolosa deriva venatoria” che sembra considerare gli animali selvatici come la causa di tutti i problemi, riducendoli a una moneta di scambio politico.

Il presidente del Parco dell’Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri, risponde indirettamente alle critiche in un’intervista rilasciata a Maremma Oggi. Sammuri esprime perplessità sulla difesa accanita dei mufloni al Giglio, sottolineando l’indifferenza verso gli abbattimenti annuali di centinaia di mufloni in altre regioni d’Italia.
Sammuri spiega che al Giglio, a differenza di altre regioni, il muflone non ha raggiunto un equilibrio con l’ambiente, richiedendo interventi di controllo. In risposta alle preoccupazioni sull’eradicazione, Sammuri cita i risultati sul patrimonio genetico unico inviati all’Ispra, il quale ha confermato la necessità di procedere con l’eradicazione e la sterilizzazione dei mufloni catturati.

Il presidente del Parco propone un cambiamento normativo per proteggere i mufloni al Giglio, suggerendo di escluderli dalle specie cacciabili in Italia continentale e classificarli come parautoctoni nell’isola, seguendo l’esempio della Sardegna. Altrimenti, sostiene Sammuri, gli abbattimenti continueranno.