Personaggi: tra segugi italiani e francesi…

Tutto comincia il 18 novembre del 1949 quando viene alla luce Danilo Farnetani, il nome scelto dai suoi genitori è una variante del nome Daniele che deriva dall’ebraico Daniy’el ed è composto dalle parole dan, che significa “ha giudicato” e da El. Quest’ultima è la forma abbreviata dell’espressione Elohim, “Dio”. Il significato di questo nome si può tradurre, quindi in “Dio ha così giudicato”. Sotto il segno dello Scorpione, che rappresenta persone dotate di una furbizia eccezionale. E’ molto difficile prenderle in giro e scherzare su di loro. Sono loro quelle dotate di un senso dell’umorismo eccezionale, che a volte eccede un po’ nella cattiveria o addirittura cade nella crudeltà, se ritengono che qualcuno li stia punzecchiando troppo. Del resto, le reazioni a volte sproporzionate all’offesa sono una delle caratteristiche salienti di questo segno. Grazie al tagliente senso dell’umorismo e al velo di mistero che le accompagna, le persone dello Scorpione hanno un fascino superiore a quello della maggior parte degli altri segni. Già da queste due informazioni potete capire quanto il suo nome e il suo carattere abbiamo poi condizionato la vita dal punto di vista cinofilo.
Cacciatore da sempre di lepre con meticci, nato e cresciuto in una famiglia di cacciatori sin da bambino i suoi primi passi li ha fatti a fianco di altri a quattro zampe. Una volta cresciuto e che ha potuto ragionare con la propria testa si avvicina ad una femmina di segugio italiano a pelo forte da portare a caccia della lepre, questa scelta sarà poi quella che lo porterà ad avere la passione per i cani puri o meglio dire di razza. Piano piano comincia ad avere sempre di più segugi in canile infatti riesce a formare la sua prima muta di segugi italiani a pelo forte e mezzo pelo. Il destino però aveva in mente altre cose per Danilo e i suoi segugi che non era quello di andare dietro all’orecchiona ma bensì ad altro animale più grosso e diverso. Una mattina mentre andava con i suoi segugi italiani invece che scovare la lepre decisero che la loro preda era un cinghiale. Ecco fatto, frittata ben cotta!! Siamo negli anni 80, la realtà nel territorio senese inizia ad essere organizzata in squadre, nella sua zona né esistono molte, c’era solo l’imbarazzo della scelta, così si iscrive ad una squadra locale, di cui però non ne approva la gestione. Nel 1988 fonda una sua squadra con alcuni amici, intanto parallelamente nei periodi dove la caccia era chiusa comincia a partecipare alle gare indette dalle associazioni venatorie, sia a livello locale che a livello nazionale.

L’articolo prosegue a pagina 44 del numero 61 di “Cinghiale & Cani” in edicola