Cinofilia: Il bianco e il rosso

Il bianco di cui si parla è il manto che prevale nei nostri segugi francesi Ariegeois di Mauro Greco e del gruppo di amici che ha saputo coltivare grazie anche alla presenza costante di suo figlio Riki.
Il rosso invece è il colore del vino che prende origine dalla città in cui siamo stati visitatori: il Barolo.
Il nome di Mauro non ci è sconosciuto, infatti oggi come allora si conferma la sua passione per gli Ariegeois, razza che non ha mai tradito nel tempo. La muta che è stata fotografata è la muta vincente formata da Doc, Blum, Hulk, Lisa, Linda, Rina, Alt ed Eto, tutti di età media tra i 4 e 5 anni. Si può dire vincente in quanto nel 2019 ha vinto il Campionato Italiano Fidasc, ha partecipato al Mare e Monti, tappa di Savona ed è arrivato in finale alla Fidasc anche nel 2018. La presenza e i risultati non mancano nel tempo, in quanto diverse volte e per diversi anni non sono mancati alla Coppa Europa dove sono stati assegnati anche 1 CAC, 1 Riserva di CAC, 1 CACIT e 1 Riserva di CACIT.
Gli stessi soggetti che arrivano alle prove di lavoro sono quelli che Mauro porta a caccia, la sua scelta sin dall’inizio è quella di avere la muta perché solo in questo modo lui riesce a vivere la caccia al cinghiale. La scelta di ogni soggetto viene fatta in modo accurato in modo che tutti insieme possono portare a casa dei risultati. In modo specifico Doc è un buon accostatore, Hulk è un cane completo come Blum con un affermato abbaio a fermo, Rina è un’inseguitrice.

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Gare: 13° Trofeo Giuseppe Bettini

Nonostante le restrizioni dovute dal Covid-19 che ci accompagnano ormai da più di un anno, che ci ha tolto ogni contatto con il mondo, il desiderio di evadere e di illuderci che tutto va bene gli amici di Fara Sabina non mollano. Grazie alla costanza di Tommaso Tocci e di tutto il gruppo della sua squadra e dell’Azienda di Torre Baccelli si è svolta la tredicesima edizione del Trofeo Bettini.
Gara per cani da seguita su cinghiale categoria tris organizzato dalla Sips di Roma, con qualificazioni nelle giornate di 4,6,7,10,13 marzo e la finale domenica 14 marzo presso A.A.T.V. Torre Baccelli Località Fara Sabina (RI).
Prima giornata di qualificazioni con soggetti solo di razza segugio maremmano, tutti sono andati allo scovo ma a causa di mancata coesione dei tre soggetti in gara si sono qualificati al primo posto con MB punti 152 i maremmani di Ceracchi e al secondo posto con MB punti 151 quelli di Cardarelli. Seconda giornata al quinto posto con B punti 149 Buccioni, al quarto posto con MB punti 150 Rossi, al terzo posto con MB punti 151 Bettini, al secondo posto con MB punti 153 Di Bartolomei e al primo posto con MB punti 157 Quarchioni. Terza giornata un tris di segugi italiani e 4 di segugi maremmani con due qualifiche: secondo MB punti 153,60 Ballini e primo con MB punti 154 Ciani. Quarta giornata con una solo qualifica MB punti 158 Iannilli.

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Gare: Finale Fidasc cat mute 2021

Sin dal termine della stagione venatoria tutti i cinofili attendono con ansia il periodo delle gare e delle prove riconosciute Enci. Purtroppo per il secondo anno a causa della presenza del Covid-19 queste attività, definite sportive sono state limitate o in tante occasioni annullate.
Nonostante il periodo difficile, in diverse regioni, grazie alle varie clausole emesse hanno permesso di fare le qualificazioni della Fidasc, categoria mute, per poter avere la lista dei finalisti che si sono ritrovati a Capocontro nei giorni di venerdi 23, sabato 24 e domenica 25 aprile.
In queste tre giornate dove la mattina un bel venticello di tramontana ha fatto da accompagnatore alle prime ore del giorno ci sono stati quattro conduttori al giorno per un totale di 12 finalisti.
Tutte le mute presentate giunte in finale, prima di raggiungere questo ultimo traguardo hanno dovuto fare le semifinali che sono state giudicate dai Giudici Federali Franco Marziali, detto “Bastiano” e da Mauro Cetoloni detto “Il cetola”.
La giuria scelta per questa finale è stata composta da Giudici anche qui arrivati da diversi posti d’Italia: Valter Scotto da Grosseto, Paolo Margheritini detto “Brucio” da Verghereto (FC), Giuseppe De Meo e Rocco Garofalo dalla provincia di Avellino, con il supporto di Giuseppe Tisbo dalla provincia di Viterbo.
Tre giornate all’insegna della sportività e del confronto cinofilo che ha visto prendere i ringraziamenti e i riconoscimenti proprio per la sua sportività, durante la premiazione della domenica a Massimo Micheli detto “Bil Laden”.
Massimo, che ha sciolto la sua muta di Griffon Nivernais nella prima giornata di finale quando si è accorto che i suoi segugi erano giunti al massimo del loro lavoro e che erano troppo esausti per continuare ha avvisato la giuria di terminare la prova e poter recuperare i soggetti in gara.

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Razze: Black and Tan Coonhound – Seconda parte

Sull’edizione precedente della rivista abbiamo affrontato lo standard di questa bellissima e interessantissima razza, abbiamo cominciato a raccontare l’esperienza come conduttore Vincenzo Di Ciurcio di Isernia, ed ora continuiamo a narrare il suo rapporto con i suoi segugi.

UNA CONSIDERAZIONE
Per il carattere l’equilibrio e l’eleganza della Razza, a mio avviso come anche sostiene l’amico Sergio Penner, è decisamente non adatto e da evitare nell’utilizzo per la caccia al cinghiale come soggetto libero o con altri segugi, la sua potenza olfattiva va sfruttata per i modi raffinati della caccia alla lepre, su traccia sempre alla lunga e per svariate ricerche anche in campo medico vista la sua straordinaria versatilità olfattiva.

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Cinofilia: Il segugio in Pianura Padana

Santhià (Santià in piemontese) è un comune italiano di 8 379 abitanti, importante crocevia in provincia di Vercelli, in Piemonte, comunicante con la provincia di Biella e la città metropolitana di Torino, nella Pianura Padana occidentale tra San Germano Vercellese, Cavaglià e Tronzano Vercellese. In questa bellissima zona del Piemonte abbiamo avuto modo di sentire il punto di vista e la storia di Marco Tosini.

Da sempre cacciatore, dovrei partire da quando avevo non più di 10 anni, abitavo in cascina e seguivo i proprietari, “la madamin e l’Avucat” che con i Pointer andavano a beccaccini nelle loro amate risaie, per poi a 18 anni finalmente andare a caccia con mio papà a gallinelle e anatre nei fontanili. Si cresce, arriva l’amore, e la fortuna mi fa conoscere mio suocero segugista a metà degli anni ‘80. Così cambio radicalmente il mio modo di vedere la caccia. Inesperto, ma da subito appassionato, in quegli anni l’allevamento “Pontenizza” di Mario Villa andava alla grande, su consiglio di un mio amico cinofilo acquistai tre cucciole da Mario, che poi divenne un amico e cinofilo con cui confrontarmi. Una delle tre, si rivelò un grande segugio pur essendo affidata ad un inesperto come me. Piano piano con dedizione estrema mi sono affinato e devo ringraziare proprio quella cagna che mi ha insegnato molto.

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Cinofilia: I miei primi 50 anni

Bagnolo in Piano (Bagnōl in dialetto reggiano) è un comune italiano di 9 645 abitanti della provincia di Reggio Emilia in Emilia-Romagna. Sito nella pianura Padana, Bagnolo in Piano è posto ad 8 km a nord di Reggio Emilia. Il territorio comunale è composto, oltre che dal capoluogo, dalle frazioni di Pieve Rossa, San Michele della Fossa, San Tomaso della Fossa per un totale di 32 chilometri quadrati. Il comune confina a nord con Novellara, ad est con Correggio, a sud con Reggio nell’Emilia e ad ovest con Cadelbosco di Sopra….
Proprio in questi bellissimi territori nasce nel 1953 Demos Morellini che con la stagione 2020 compie i suoi primi 50 anni di porto d’armi, in quanto nel 1970, all’età di 17 anni sotto la tutela dei genitori decide di intraprendere questa strada con i suoi cani e il suo primo fucile…

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Cinofilia: Dalla cattura al lancio

Il ciclo della vita e della gestione del territorio ci permette di assistere a due azioni importanti che sono documentate dall’ATC di competenza.
Se da una parte avviene la cattura delle lepri dall’altra vengono fatti i lanci, se da una parte c’è un attimo dove si stringe il cuore che vede la lepre dentro la rete e poi messa nell’apposita scatola, dall’altra si assiste all’emozione di come la lepre ritorna nel territorio quasi timidamente, per poi correre nel bosco.

L’ATC FR 1 che comprende la zona dei Monti Ernici, Monti Lepini, la Valle di Comino, tutti i comuni (circa 45) da Serrone a Bel Monte Castello. L’ATC FR1 è composta da:
Enzo Pirazzi Presidente (Fidc); Danilo Scenna Vice Presidente vicario (Coldiretti); Vittorio Belli Vice Presidente E.E.L.L. (Comune di Monte San Giovanni Campano); Giovanni Crispi Vice Presidente (Associazione Ambientalista Fipsas); Renato Antonucci Consigliere (Associazione Agricola Confagricoltura); Antonio Ciotoli Consigliere (Associazione Agricola Cia); Marcello Fabrizi Consigliere (Anlc); Maurizio Graziani Consigliere (Fidc); Vincenzo Petrozzi Consigliere E.E.L.L. (Comune di Sora) e Luca Vitale Consigliere (Associazione Ambientalista Ekoclub).

L’A.T.C. FR1, nell’ambito della programmazione delle proprie attività gestionali ha come uno degli obbiettivi quello di coinvolgere, nella maniera più ampia possibile, i cacciatori e gli agricoltori presenti sul territorio di propria competenza e costruendo insieme, attraverso vari incontri itineranti avvenuti nei Comuni di Sora, Alatri e Fiuggi, un’occasione importante per tutti gli interessati di apportare il proprio contributo con la condivisione di idee e di progetti, e che ha messo le basi per costruire insieme quello che oggi potremmo definire una vittoria faunistica-venatoria della specie lepre nei nostri territori. Si è riusciti a portare il lancio di febbraio a circa il 90% dei capi da immettere con il metodo del preambientamento. Una sinergia di forze, quella tra agricoltori e cacciatori, a dir poco strabiliante. Infatti gli impianti, ovvero i 5 recinti fissi, sono stati messi a disposizione dagli agricoltori e dai proprietari di fondi agricoli con avvallo dell’ATC FR1 ed hanno dato la possibilità complessivamente a ben 340 capi di pre-ambientarsi a terra da metà novembre sino a metà febbraio, per poi trovare libertà nei territori aventi idoneità alla vocazione faunistica della specie in oggetto. Ma i nostri super volontari non si fermano e proseguiranno con il preambientamento di ulteriori leprotti sino a metà maggio per immetterli successivamente nei territori di alta montagna. Tutti i comuni dell’ATC FR1 saranno coinvolti con le immissioni, anche quelli meno vocati, che avranno, invece, la possibilità di richiedere i recinti di preambientamento mobili messi a disposizione dell’ATC per far adattare a terra leprotti di 60/70 gg.

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Razze: Il colore della neve

Quando il territorio e la cinofilia hanno un elemento in comune si deduce che sia una cosa importante. Ci troviamo in Piemonte, in provincia di Cuneo, più precisamente a Cortemilia.
Benché buona parte dell’economia locale si basi sull’attività commerciale, artigianale e industriale di qualità, l’agricoltura è uno dei principali fattori economici di Cortemilia ed è da tempo orientata verso la produzione di nocciole, nella varietà “Tonda Gentile delle Langhe” IGP. Tutti gli anni, alla fine d’agosto, si tiene la Sagra della Nocciola, giunta nel 2019 alla 65ª edizione. La produzione vitivinicola si svolge nell’ambito del dolcetto e del moscato.

Cortemilia ospita diversi laboratori artigianali vocati alla produzione sia in ambito alimentare sia in altri campi, tra cui spicca quello dell’ebanisteria e della lavorazione della “pietra di langa”.

Tra dicembre e gennaio la zona si è coperta di neve creando un panorama mozzafiato dove i segugi con i loro cuscinetti sensibili lasciano le orme mentre passeggiano.
I Porcelaine di Giuseppe Montanaro: Nikel, Rakel Bad, Beck e Pastor si confondono con il panorama attuale facendo un tutt’uno tra il colore bianco del mantello e il bianco della neve.

Giuseppe, oggi 37 enne ha voluto mettersi nuovamente in gioco valutando e decidendo di andare a caccia con questa nuova razza per lui in quanto per anni, sin da ragazzino in casa sua c’erano gli Ariegeois.
I soggetti che aveva arrivano alcuni dalla Francia, dalla Sardegna e altri dalla Liguria.
Questa passione per i segugi francesi è sempre stata solo per la caccia al cinghiale, grazie allo zio da parte di mamma, gran cacciatore che gli ha insegnato tutto su questo tipo di caccia insieme a Bruno Troia, Remo Cerrina e a tutta la squadra N. 15.

Veterinaria: Malattie parassitarie del cane

Otodectes cynotis (Rogna otodettica) è un acaro, dalle tipiche zampe lunghe, che infesta i condotti auricolari dei carnivori domestici e si muove liberamente nel loro interno. Questo acaro non è specie specifico (ovvero non è obbligato a parassitare un solo tipo di animale), e può colpire cani, gatti e furetti. Tutto il ciclo di vita di Otodectes si svolge sulla superficie cutanea e dura 3 settimane.
Inizia con la deposizione delle uova, da cui escono le larve, che dopo il passaggio attraverso due stadi (protoninfe e deutoninfe) diventano acari adulti.

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Caccia e cinofilia: Una storia “importante”

A metà dicembre abbiamo seguito la squadra cinghialari “Bazzano-Flaminia” nella battuta di caccia nel territorio di Bazzano Inferiore che fa parte del comune di Spoleto, in provincia di Perugia, nella regione Umbria. La frazione o località di Bazzano Inferiore dista 5,45 chilometri dal medesimo comune di Spoleto di cui essa fa parte. Non a caso il nome della squadra “Bazzano-Flaminia”, visto che siamo proprio sulla via Flaminia che collega Roma a Rimini; oggi, nel tratto tra Roma e Fano, è classificata come strada statale 3 Via Flaminia.
La squadra cinghialari “Bazzano-Flaminia” è stata fondata circa 30 anni fa, oggi i suoi caposquadra sono Patrizio Loridoni, Mosca Proietti, Primo Fabiani e Francesco Piccioni. Il Presidente è Roberto Natali e i canai sono Andrea Natali con i suoi Briquet Griffon Vendeen, Francesco Piccioni e Giandomenico Micanti con i segugi maremmani.

La giornata di metà dicembre rispecchia in tutto quelle che sono le caratteristiche di questo periodo, freddo secco con temperature sotto lo zero e un cielo azzurro che annunciato da un’alba bellissima porta il sole a mezzogiorno con quel pò di tepore che riscalda le mani.

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